ANNA LUANA TALLARITA è un'intellettuale in grado di sorprendere. Pittrice è stata anche alla Biennale di Venezia, con le opere nate dal riciclo di materiali di carta su tela. Spazia da opere pittoriche con varie tecniche, espressionismo materico, action painting, olio su tela, acrilici su legno, arte del décollage e altre forme di arte contemporanea. Fino ad installazioni di materiali reciclati e plastici. Artista completa, dal jazz alla pittura passando per la fotografia. Segue il filone della sintesi multisensoriale e multiartistica. Nel genio dell'improvvisazione come sintesi, di un sapere che scaturisce dalla ricerca. In risposta a una curiosità innata e inscancabile. Il talento che incontra non solo i vari linguaggi artistici ma anche le arti.
​​​​​E le  loro complesse espressioni.

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Pacco pacchetto e contropaccotto, opera esposta alla Biennale di Venezia


La forma abbandona ogni referenzialità
per porsi nel contempo nella sensazione dell'evidenza razionale dell'idea.


ANNA LUANA TALLARITA lavora acrilico carta modellata e collageper comprendere la sintesi risolutiva di un tramite l'dea sul presente quotidiano. Per questol'artista attinge, sperimenta,crea,ponendosi all'avanguardia di un linguaggio che è materia in evoluzionecon espressione del positivo e del negativo, strutturatain diverse trame, per trasmettere una proprietà espressiva che si diversifica nei materiali e si adatta alle mutevoli forme della sua creatività, forme dettate sempre da ragioni di attualità sociale. C'è in questa ricerca artistica una purezza che punta all'umano nelle sue debolezze, nei suoi intimi misteri, facendo pittura in un contestosimbolico che gestisca l'emozione , la verità universale, un tessuto di globalismi, fatto di una serie di segi racchiusi, in spazi limitati, in cui si possono allosioni a una pop art rivista con occhi disincantati, senza vecchiarnesi, ma legno e colore sfrangiato e senza limiti se non quelli dellinquietudine, della perplessità, che segnano un n recinto che è ben delimitato e a vedere bener può essere una prigione. ANNA LUANA TALLARITA ha esposto in personali e collettive a Parigi, Bruxelles, Madrid, Tokio Cuba,Miami e NY.

TRA APPUNTI DI VIAGGI, IMMAGINATI E SOGNATI E TRA ETNIE E SIMBOLI ESOTERICI , LE OPERE DI ANNA LUANA TALLARITA SI MUOVONO…. Come invasata dal colore e dal ritmo della musica non dimentichiamo che questa pittrice del resto è anche una valente cantante Jazz, dalla voce calda e sensuale. l’artista copre la tela di materia, operazione caldamente sensuale, passionale che indica quanto ancora la pittrice sia fortemente legata alla sfera sessuale, al corpo, al senso ..che “ diventa  un suo sensato senso ”, aggiungerei io, nell’arte. Sembrano coesistere due personalità, in Anna  Luana: quella che rappresenta i suoi appunti di viaggio, viaggio che la porta con la fantasia nel bacino del Mediterraneo e determina minimali assunzioni segniche e cromatiche che risultano semplici ma efficaci percezioni etniche. Appaiono quali evocazioni culturali, di una cultura antica archetipica che ci conducono per mano nella sfera “ altra” della gente del Nord Africa o dell’Interno dell’Africa, con semplicità ma con esiti positivi, in termini di coinvolgimento emozionale.

 

Doppia personalità, dunque, o personalità borderline, su una linea di confine, quello che  gli inglesi chiamano deadline che separa la produzione di Tallarita?

Essa è caratterizzata da una tavolozza accesa, non inquietante, ma brillante e fresca. Nelle sue opere come una  metrica latina,  sovente è  il rimando a segni esoterici, magici, misteriosi come l’occhio, quel terzo occhio che si scorge tra le anse contorte di colore, sulla tela. …

Vi è una produzione soave , come quella di adozione polimaterica in cui, a mo’ di libro, aperto su un tavolo, Tallarita racconta il suo mondo misterioso dell’io, un mondo in cui l’artista e la donna sono su due mondi paralleli, lontani e o vicini, due mondi in cui sono forti i dissidi interiori, sono intense le emozioni, forti da vivere, da consumare…non si sa dove….Nella sua Gioia Tauro che la accoglie sempre, come Itaca, come figliol prodigo, a braccia aperte? O nel resto del mondo, in Giappone, in Francia?
Vi è la produzione “africana” giocata sulle nuances terragne tra nero e marrone…e  troviamo la produzione che esalta l’azzurro del Mediterraneo e la mediterraneità…

 

Intendo affermare che sembrano convivere due donne, in Tallarita, forse anche tre: la donna, la Tallarita- artista che rende omaggio alla sua terra, la Tallarita che esalta altre genti, altro pensare, altre culture del mondo, quel mondo che entra in contatto con lei, durante i suoi viaggi da cantante Jazz…..

Dunque? Sembra che due artiste, in una donna, una triade che si completa vicendevolmente, compiano il loro corso parallelo, lungo il sentiero dell’arte, irto ma ricco di emozioni, di poesia e di musica cromatica…Lo percorrono, insieme, questo sentiero, che si fa strada, che si fa autostrada, con forza e tenacia, trascinando con loro i detriti incontrati, sulla spiaggia, in riva al mare, restituendo dignità a umili pezzi di legno, assegnando un ruolo alle cose più semplici, con un gesto d’amore che si fa arte.
Il CRITICO D’ARTE

Maria Teresa Jose’ Prestigiacomo